martedì 13 marzo 2012

SI al TAV!!!

Ho una proposta per il TAV.
Per risolvere il problema alla radice e cercare un compromesso che faccia felice tutte le parti in causa, ho ideato una proposta che ritengo estremamente valida e plausibile. Ve la illustro qui di seguito.
Cominciamo con comprendere le cause del diverbio: da una parte ci sono i valsusini. Dei valligiani, che non hanno piacere nel vedere il posto dove vivono ridotto ad una immensa Salerno Reggio Calabria (cosche incluse), dall’altra un triangolo formato da imprenditori, politici e criminalita’ organizzata, interessato a spartirsi il flusso di miliardi di euro generati da questo immenso cantiere.
Comprendo e condivido le ragioni di entrambi.
La vita è sempre piu’ cara e nonostante i piu’ che generosi stipendi, la nostra classe politica è costretta a barcamenarsi tra lolite, (che nonostante appena maggiorenni -e non sempre- hanno aspettative tipo Paris Hilton), tra il continuo aumento del prezzo di sostanze eccitanti provenienti dal Sudamerica che li aiutano nei momenti tristi, ed infine tra la triste necessita’ di dover comprare i voti per restare dove sono e non dover rischiare di lavorare: attivita’ notoriamente mal remunerata e dannosa per la salute.
Unico lato positivo in questo quadro a tinte fosche, grazie alla loro instancabile opera, esistono sempre meno persone con un lavoro normale e stabile, ed acquistare voti diventa tutti i giorni piu’ economico. Ma questo, è l’unico lato positivo in un mondo che per i nostri amati, produttivi, lungimiranti ed infaticabili rappresentanti è sempre piu’ una minaccia e sempre meno uno stimolo. Un abbraccio simbolico da parte mia a tutti i nostri rappresentanti di tutti i gradi e colori politici.
Sono con voi e vorrei esserlo di piu’. Vorrei esservi cosi’ vicino, da potervi toccare, e con queste mani trasmettervi le emozioni che provo. Tipo pranoterapia. Tanti vorrebbero esservi cosi’ vicini.
E quindi chiaro a tutti che il tav sarebbe una boccata di ossigeno ( e di euro) sul lungo perido, per una classe politica i cui problemi ho esposto esaustivamente pocanzi.
La seconda gamba del treppiede si-tav è la nostra classe imprenditoriale.
Per rendere al meglio l’idea delle loro piu’ che plausibili motivazioni, vorrei cominciare parlandovi del sistema per il controllo qualita’ “sei sigma”. Sistema inventato, come spesso accade in tema di qualita’, dai giapponesi e utilizzato con successo prima dalla general electric e poi dalla motorola, ed ora implementato da tutte le grandi aziende che ritengono la qualita’ un valore aggiunto. Attraverso l’uso sistematico di questo metodo, la percentuale di scarto in produzione risulta inferiore a 4 (quattro) unita su un milione.  Vi invito a cercare su youtube alcuni video sul concetto di qualita’ “sei sigma”. Abbastanza impressionante.
Continuiamo e spero di non annoiarvi, ma vi assicuro che tutto ha un nesso logico, parlando del sistema produttivo organizzativo“Just in time”. Inventato sempre dai giapponesi, prevede la produzione di un articolo, solo nel momento in cui viene richiesto dalla catena di produzione, solo nella quantita’ necessaria, e terminato nell’esatto momento in cui viene montato ad un livello superiore. Non esiste nessun magazzino e per funzionare, il sistema JIT, necessita che una fabbrica di anche migliaia di persone con i relativi fornitori esterni, funzionino tutti all’unisono e sincronizzati come un cronofrago svizzero.
Questa la situazione all’estero a grandi linee.
Per parlare della situazione italiana parliamo ora della sua piu’ famosa azienda: la fiat.
Anche la fiat, grazie al suo dinamico amministratore delegato mirchionne, nel suo piccolo ha sviluppato un nuovo innovativo metodo di qualita’, conosciuto nell'ambiente come  “T.T.T.” Ti taddiu la testa.
L’azienda utilizza metodi simili a quelli usati con successo dai narcotrafficanti colombiani con i loro rivali, per aiutare i dipendenti a migliorare le loro prestazioni si usano frasi del tipo: “Occhio perché io ti stacco la testa, te la metto nella piazza, te la stacco eh! Non è una minaccia, io ti avviso, informati di quale famiglia sono io!” dette a dipendenti da quadri interni, la dirigenza dell’azienda conta cosi' di sconfiggere giapponesi e tedeschi sul loro stesso campo: la qualita’. Geniale.
Ora, lo capirebbe anche una vongola, che l’unica cosa di cui possono occuparsi i nostri imprenditori, è il movimento terra. Zappare sarebbe ideale, ma loro preferiscono le ruspe. Grandi ruspe che muovono della terra, colate di cemento in armature di legno (come 60 anni fa), cantieri interminabili, subappalti inestricabili, gente con il piccone, grande caos, tanti costi e nessun risultato. D’altronde per occuparsi d’altro bisognerebbe esserne capaci, e se uno come dicono a Roma “nun gna fa”, allora meglio non inistere.
L’ultima gamba del treppiede è la ndrangheta, ormai radicata in piemonte come il barbera e la bagna cauda. Vittime di se stessi, e condannati a compensare un quoziente intellettivo di una capra con una mercedes o un suv, sono geneticamente mortificati.
Per sopravvivere i poverini  devono (devono) avere un matrimonio da 5000 persone, devono avere la catena d’oro al collo pesante piu’ del catenaccio della bicicletta, e devono avere una villa dove anche la cuccia del cane è in cemento armato.  Altrimenti rischiano di non sopravvivere alla normale realta.  Il tutto pero’ costa, e loro non essendo capaci di produrre nulla di utile per la societa’, sono costretti a ripiegare su attivita’ come  il pizzo, traffico di droga e armi, e gestione di infiniti e inutili cantieri.
Un abbraccio simbolico anche ai membri delle ndrine in piemonte, cosi’ lontani dai loro luoghi d’origine. Non vi preoccupate, presto il Monferrato sara’ come l’Aspromonte e comincerete anche li a nasconderci i sequestrati.
Abbiamo apparentemente un conflitto di interessi e nello stesso tempo la soluzione dinnanzi ai nostri occhi: un immenso “Eureka!” sgorga dalle mie labbra.
Come qualsiasi soluzione geniale, è davvero ovvia e tutti concorderete con me: tutti avremmo potuto risparmiarci un sacco di fastidi se solo ci avessimo pensato prima.
La soluzione è lapalissiana: non facciamo il tav ma stanziamo lo stesso i soldi. Chiudiamo i cantieri e deliberiamo i soldi. Che partano i bonifici senza altro indugio!
I valligiani non avranno la polvere di amianto nella minestra e il treppiede politica-imprenditori- ndrangheta avra’ comunque 20miliardi di euro da spartirsi. Una soluzione dove tutti hanno quello che vogliono. Win-to-win. Perche’ continuare a nascondersi dietro a questa foglia di fico degli appalti, il treppiede otterra' i soldi in un modo o nell'altro, ed allora perchè sprecare tempo e risorse con fatture false, subbappalti, discussioni, polemiche, inchieste, cantieri inutili, materiali scadenti e le solite mazzette date di nascosto. Vogliono i soldi, diamogleli. Se li vogliono e perchè gli servono probabilmente.
Perchè obbligare i nostri rappresentanti a fare finta di interessarsi allo sviluppo di una regione che prima hanno lasciato morire? E' inumano costringerli a queste maratone di cazzate alla loro eta. In fondo si tratta solo di 20 miliarducci di euro.
20 miliardi di euro sono tanti? forse per gli svizzeri, ma per gente che ha debiti per un milione di miliardi di euro, 20 in piu' o in meno  che differenza fa'? ma che ci frega ormai? ;)
Chiudiamo i cantieri, e i progetti cartacei li useremo per accendere un barbecu dove saranno invitati tutti: i valsusini, la polizia, le cosche, i politici, gli imprenditori, i giornalisti, il procur-attore caselli ed il suo parrucchiere, tutti.
E finalmente bersani potra dire, che lui lo ha sempre pensato che sta tav non serviva a nulla, il presidente della regione piemonte cota potra finalmente chiedere dov'è sto lione di cui tutti parlano e come si cucina sto kiev che tutti nominano? I poliziotti si faranno una braciolina insieme ai valsusini, e tutta questa tensione sparira e non ci sara' piu' bisogno di raccontarsi balle e di inseguirsi in cima ai tralicci.
Ed anche maria stella gelmini sara'' finalmente libera di chiedere: cosa centravano le ferrovie torinesi con un grande felino? Il lione deve stare al zoo e non al stazione, vergogna! :)
Viva il tav
Un abbraccio
Giuseppe