lunedì 16 aprile 2012

E' ora di cambiare musica!




Per non rischiare di litigare tanta gente preferisce mantenersi sul neutro. Prefersice non esporsi troppo. Se lo fai, ci si creano sempre delle antipatie. Volenti o dolenti.
Io non sono questi problemi.
Non ho nessuna esigenza di cercare di essere simpatico a nessuno, e se qualcuno non mi ama per le mie idee o per il mio essere come sono, se sapesse cosa penso io di lui, sicuro mi amerebbe ancora  meno.
Penso che sia proficuo mandarsi vicendevolmente a cagare subito, anziché girarci tanto intorno. Per correttezza.

Apriamo le danze: Io votero’ il Movimento a cinque stelle di Bebbe Grillo.
Fosse l’ultima cosa che faccio.

Mi piace il programma, l’idea il principio, ed il come viene attuato.

Partiamo dai principi:
  1. i politici sono nostri dipendenti (li’ per svolgere un ben preciso e definito mandato elettorale, sia come compiti che nella tempistica di massimo due mandati)
  2. non servono leader. Primedonne, vanesi, arrivisti, approfittatori e imbonitori, pseudointellettuali si rivolgano al pd al pdl, al udc alla margherita etc. Dati gli arresti, dimissioni etc, il ricambio è alto e nuove leve sempre richieste. Qui non servono, il candidato è SOLO un tramite: come la tastiera.
  3. il programma è on-line, è tutto si basa sul principio della trasparenza e della condivisione di esperienze vissute.
  4. partecipazione. Il cittadino con l’elmetto NON è una  barzelletta. Basta vedere in Val di Susa. Quando cerchi di difendere i tuoi interessi di cittadino sono contusioni serie o arresti assurdi. Caselli docet. Fate anche solo il test di provare a riprendere una seduta del vostro consiglio comunale con la telecamera, per metterla on-line, anche in quei comuni gestiti dalla sinistra, e vedrete se non vi serve letteralmente un’elmetto.
  5. le cinque stelle. Senza entrare nello specifico della posizione del tombino nella frazione di “Cordubbio di sopra”, le cinque stelle sono i i cinque punti strategici lungo i quali deve svilupparsi la gestione della cosa pubblica: energia, mobilita’, connettibilita’-internet, acqua, rifiuti. Nel programma del movimento li si è piu’ ampliamente sviluppati in addirittura sette argomenti principali: stato e cittadini, energia, informazione, economia, trasporti, salute, istruzione.
  6. il fondatore del movimento non si candida, e sta passo dopo passo, lentamente ma sistematicamente, cercando di renderlo indipendente da se stesso. Ci andra’ tempo, ma è esattamente il processo opposto rispetto agli altri partiti. Esiste un pd senza Berlusconi? Ne ho stima, ma esite un idv senza Di Pietrto? No. La barzelletta delle primarie del pd spiega bene il desiderio della dirigenza, di restare tale sempre e comunque. La maggior parte della base del pd comunque, una volta dirigente farebbe la stessa cosa. Quest'ultima è una considerazione mia personale e arbitraria, indimostrabile e incontrovertibile. Io non posso dimostrarla, nessuno puo' il contrario.
  7. nessuno dei partiti attuali (idv un po' meno) è esterno allo stato di disastro in cui versa l’Italia.
  8. l’idv non esiste senza il suo fondatore, e si è dimostrata inefficace nel contrastare il partitismo storico. Ciononostante ritengo Antonio Di Pietro la persona piu’ adatta a diventare ministro della Giustizia per la sua enorme integrita' morale. E per quello non lo diventera’ mai.. :(

Ma quello che io amo in questo movimento è la coerenza. Niente finanziamenti pubblici, niente candidati alle province, due mandati massimo per chiunque e nessuno spazio alle correnti.

Io sono fiero di votare M5S e convincero’ piu’ gente possibile a fare altrettanto. Se siete stanchi di farvi prendere in giro dai soliti politicanti, fate altrettanto.

Ognuno vale uno!

Sono aperto a discuterne. Anche con i soliti inconcludenti pseudo-intellettuali sinistroidi.

Aqui no se rinde nadie!
Giuseppe

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